Meditazione di Mons. Ottorino Assolari (I parte) – 11 maggio 2022
Sorelle e Fratelli,
ci troviamo in questo mese di maggio a pregare e a riflettere, tenendo il nostro sguardo su Maria. Sarò con voi per due incontri… Durante l’Avvento passato…
Anche in questi due incontri ci soffermeremo a fare brevi riflessioni sulla Vergine Maria, colei che ci è stata data come Madre e che, pertanto, merita il nostro sguardo, la nostra devozione, il nostro amore, ben sapendo che Ella continuerà a svolgere la sua missione di Madre con noi, attraverso il suo sguardo amoroso e la sua protezione.
Questa sera cercheremo di considerare alcuni passaggi biblici, soprattutto del Vecchio Testamento, per comprendere come Maria è sempre stata oggetto del pensiero di Dio fin dalla eternità.
Fin dall’inizio, Dio ha concepito il piano di salvezza dell’umanità per mezzo di una Donna. Infatti ha voluto porre il combattimento tra Maria e Satana all’origine della Rivelazione divina, come troviamo nel libro della Genesi 3,14-15. Da quando è apparso il peccato nel mondo, nella mente di Dio è apparsa Maria, ancor prima che Ella nascesse: “…Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa…”. Dio ha annunciato così la sconfitta di satana per opera della Donna e della sua discendenza, Gesù.
Nel libro della Sapienza (6,12-21) questi versetti si applicano sia alla Sapienza che a Maria perché Ella si è lasciata plasmare dalla Sapienza divina più di ogni altra creatura. Maria è sempre stata fedele a tutti i movimenti della Grazia: ecco perché l’Angelo la saluterà “piena di grazia”. Se volete, potete leggere questi versetti sostituendo il nome Sapienza con quello di Maria.
Sempre nel libro della Sapienza (7,24-30) c’è un chiaro riferimento all’Immacolata Concezione, quando dice: “Nulla di contaminato in essa si infiltra. E’ un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà”. Bellissimi da leggere questi sette versetti. Mi limito a questi due testi della Sapienza.
Anche nel Cantico dei Cantici (3, 6-11) troviamo riferimenti a Maria, quando si dice che Salomone, immagine del futuro Messia, ha attorno a sé combattenti valorosi (che rappresentano gli Apostoli); così pure si dice che ha ricevuto la corona da sua madre nel giorno delle nozze.
Nel Capitolo 4,7 troviamo ancora il riferimento all’Immacolata Concezione: “Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia” e il riferimento alla sua Verginità nel versetto 12: “Giardino chiuso tu sei, fontana sigillata”.
Sempre nel Cantico dei Cantici, 6,8-10 troviamo un testo ben conosciuto: “Unica è la mia colomba la mia perfetta… Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole? … Questi sono tra i versetti più belli che si riferiscono a Maria, che trovano un riscontro in Apocalisse 12,1 “una donna vestita di sole”, per indicare che Maria è piena di Gesù.
Nello stesso libro troviamo il simbolismo della Torre, applicato a Maria, che recitiamo anche nelle litanie: Torre di Davide. Questa espressione vuol indicare la bellezza fisica (slanciata come una torre), ma anche la solidità, la sicurezza, la verginità. La bellezza di Maria, per noi cristiani, consiste nell’assenza del peccato, pertanto noi consideriamo soprattutto la bellezza spirituale, anche perché in Lei abita il Verbo fatto carne.
Comparare Maria alla Torre di Davide, vuol dire che la figura di Maria si erge in mezzo a noi con la solennità di una Torre: da ammirare, da contemplare, da imitare, perché Maria fu uno spazio sacro che accolse Gesù e continua ad esserlo anche per noi, come luogo della Grazia che ci elargisce, come Rifugio per noi peccatori, come Consolatrice degli afflitti, salute degli infermi, aiuto dei cristiani, porta del cielo per accoglierci, infine come Madre…
Vorrei soffermarmi un po’ su una litania che, forse, ci lascia indifferenti, ma che, invero, può provocarci nel nostro cammino spirituale: Arca dell’Alleanza. Questa Arca ci rimanda a Mosè che, per ordine di Dio, l’ha fatta costruire secondo le misure dettate da Dio stesso per depositarvi e conservare le tavole della legge, che manifestavano la presenza di Dio e la sua volontà di mantenere l’alleanza con il suo popolo, indicando le condizioni per essere fedeli al patto di Dio e conformarsi alla sua volontà.
La Chiesa invoca Maria come Arca dell’alleanza perché ha accolto in sé la Parola vivente, Gesù, diventando così arca della presenza di Dio, arca dell’amore che Dio vuol offrire a tutta l’umanità. Nell’A. T. l’arca era simbolo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, ma nel N. T. il simbolo ha ceduto il posto alla realtà: Dio non abita più in un mobile, ma abita in una persona, in un cuore, in Maria. Anche nell’Apocalisse 11,19 c’è un chiaro riferimento: “Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve l’arca dell’alleanza”.
Dei riferimenti a Maria nell’Antico Testamento, non possiamo dimenticare il profeta Isaia, 7,14: “Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un Figlio, che chiamerà Emmanuele”. Quando Maria riceverà il saluto dell’Angelo, Ella, conoscendo le Scritture, con certezza avrà fatto riferimento a questo testo.
In Isaia possiamo vedere pure i versetti 1-6 del cap. 60, che si riferiscono alla nascita di Gesù e alla nascita della Gerusalemme celeste (rif. Apocalisse 21). Il versetto 5 descrive lo stato d’animo di Maria nel ricevere i pastori e i doni dei Re Magi alla nascita di Gesù. Si riferisce anche ai suoi sentimenti nel vivere la vittoria finale insieme agli Apostoli degli ultimi tempi (Cfr Ap 20,13), così è l’interpretazione degli esegeti.
Riferiamoci anche al salmo 45 (44) 7.10.14. Al Messia viene detto: “In eterno e per sempre sta il tuo trono, o Dio”. Un poco più avanti: “Alla tua destra sta la regina in ori di Ofir”. Questa regina è Maria, la nostra Madre, la Madre “del Re dei re e Signore dei signori” (Ap 19,16). Ella è la Regina del cielo e della terra. E’ “tessuto d’oro il suo vestito”, l’oro spirituale di una vita perfettamente conforme al piano di Dio Padre, fino alla croce di suo Figlio (habitus: battesimo). Infine, ci riferiamo al capitolo 12 dell’Apocalisse che inizia proprio con queste parole: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle” etc. Questo capitolo ci indica un altro aspetto importante della realtà di Maria. Ella, arca vivente dell’alleanza, ha un destino di gloria straordinaria, perché è così strettamente unita al Figlio che ha accolto nella fede e generato nella carne, da condividerne pienamente la gloria del cielo.
La grandezza di Maria, Madre di Dio, piena di grazia, pienamente docile all’azione dello Spirito santo, vive già nel cielo con tutta se stessa, anima e corpo (dogma della Assunzione – 1950). S. Giovanni Damasceno così afferma: “Oggi la santa e unica Vergine è condotta al tempio celeste … Oggi l’arca sacra e animata dal Dio vivente, che ha portato in grembo il proprio Artefice, si riposa nel tempio del Signore … Bisognava che Colei che aveva ospitato nel suo grembo il Logos divino, si trasferisse nei tabernacoli del Figlio suo … Bisognava che la Sposa che il padre si era scelta, abitasse nella stanza nuziale del Cielo”.
Oggi la Chiesa invita anche noi a farci “arca”, in modo modesto e semplice a noi possibile, nella quale sia presente la Parola di Dio e, ancor di più, la parola fatta carne e diventata Eucaristia per noi!