Si avvicina la data della partenza al nostro Pellegrinaggio che vede un percorso ricco e stimolate tra la bellezza del paesaggio della Camargue e i siti artistici/culturali nella città di Saint-Maximin-la Sainte–Baume e Narbonne ma il cuore del nostro viaggio è la Grotta di Lourdes.
Al tempo di Bernadette, la Grotta era un luogo sporco, oscuro, umido e freddo. Veniva chiamata “grotta dei maiali”, perché era il luogo dove si conducevano i maiali. È in questo luogo che Maria, tutto biancore, tutta purezza, segno dell’amore di Dio, cioè segno di ciò che Dio vuole fare in ciascuno di noi, ha voluto apparire. C’è un contrasto immenso tra questa Grotta oscura, umida e la presenza di Maria Vergine, ”l’Immacolata Concezione“. Questo ci ricorda il Vangelo: l’incontro tra la ricchezza di Dio e la povertà dell’uomo. Il Cristo è venuto a cercare ciò che era perduto.
A Lourdes il fatto che Maria sia apparsa in una Grotta sporca ed oscura, in questo luogo che si chiama Massabielle, la vecchia roccia, ci dice che Dio viene a raggiungerci ovunque siamo, nel pieno delle nostre miserie, di tutte le nostre cause perse.
La Grotta non è soltanto il luogo dell’evento, un luogo geografico, è anche un luogo dove Dio ci dà un segno per svelarci il suo cuore ed il nostro cuore. È un posto dove Dio ci lascia un messaggio che non è altro che quello del Vangelo. Dio viene a dirci che ci ama – ecco tutto il contenuto del “Messaggio di Lourdes” -, che ci ama così come siamo, con tutti i nostri successi, ma anche con tutte le nostre ferite, le nostre fragilità, i nostri limiti.
A tutti i nostri pellegrini auguro che questo viaggio possa toccarli dentro a tal punto da dire: “sono andato per vedere, per pregare a Lourdes, ma ora sento di essere stato toccato profondamente da questa esperienza, a tal punto che mi ha toccato e mi ha ridonato vita”.