Con l’Aprile 2024 si è aperta la II edizione della Stagione Organistica Bozzolese, una serie di quattro concerti volti a valorizzare le grandi capacità timbriche ed espressive dell’organo presente in questo santuario, costruito nel 1939 dalla pregevole ditta Mascioni sotto la spinta dell’allora organista della parrocchia di Garlasco M° Maria Sanpietro e grazie alla lungimiranza dell’allora rettore del santuario Mons. Cei. Uno strumento sopravvissuto nella sua integrità fonica alle varie vicende storiche del secolo scorso e che all’alba dei suoi 85 anni risuona ancor magnificamente tra le volte di questo tempio, impreziosendo con la sua voce le funzioni che si celebrano lungo tutto l’arco dell’anno, servendo umilmente la sacra effige della Madonna della Bozzola, che qui veneriamo come “Regina della Lomellina”.
E’ quindi fondamentale come la stessa voce dell’organo si sposi perfettamente con le meravigliose arti che in questo santuario si unificano nel celebrare la materna figura di Maria, ove ogni singolo particolare decorativo, ogni stucco, ogni affresco è intima dedica di coloro che nel passato hanno contribuito con la propria arte, con le proprie offerte e sacrifici ad impreziosire questo luogo fino a farlo diventare un rifugio sicuro di chi cerca la consolazione dell’anima, ove l’occhio si lascia rapire dalla bellezza che circonda il pellegrino. Così, Cultura e Fede trovano un valido e stimolante punto d’incontro.
Progrmma
I protagonisti di questa rassegna sono rispettivamente:
Gli interpreti che si alterneranno alla consolle dell’organo Mascioni offriranno al pubblico un programma attento alle sonorità dello strumento stesso, rendendo consapevole l’ascoltatore delle grandi e variegate possibilità attraverso le quali è possibile affrontare qualsivoglia repertorio, passando dagli autori del tardo barocco fino all’epoca tardo romantica. La direzione artistica della stagione è affidata all’organista titolare del Santuario, il M° Emanuele Colosetti.
L'organo del Santuario
Il pregevole organo del Santuario della “Madonna della Bozzola” venne costruito nel 1939 dalla ditta organara “Vincenzo Mascioni” di Cuvio (VA), famiglia artigiana che tutt’oggi vanta di essere tra le migliori a livello internazionale, riconoscendosi per la fattura di qualità e innovativa che da sempre caratterizzano il suo operato. Alla progettazione collaborarono alcuni fra i più importanti esponenti dell’ambiente organistico dell’epoca, tra cui Luigi Picchi (organista titolare del duomo di Como) e Ettore Schinelli (grande didatta musicale e organista titolare della Basilica di San Lorenzo a Mortara – PV). Fu lo stesso Schinelli che effettuò il collaudo dello strumento una volta ultimato, redigendo così il “Verbale di collaudo” del nuovo organo, del quale riportiamo il testo integrale:
“Ogni qual volta ho l’onore di collaudare organi della centenaria famiglia artigiana Vincenzo Mascioni di Cuvio (Varese), provo un senso di patrio orgoglio nel vedere come nella nostra rigenerata Italia il Re degli strumenti abbia artefici che, continuando la gloriosa tradizione dei nostri illustri organari, nulla hanno da invidiare a quanto si produce all’estero e ciò, in modo speciale nel campo delicatissimo della fonica. Questa sensazione ho provato in misura esuberante nell’esaminare e nel sentire, anche nei minimi dettagli, il magnifico organo, che troneggia nel Santuario-Basilica della Madonna della Bozzola. L’interno di questa ordinatissima selva di più migliaia di canne presenta ciascuna famiglia di strumenti collocati nel punto più felice per la loro acustica, ed ogni singola canna lavorata e finita per la perfezione a cui può arrivare solo uno stabilimento di lunga esperienza e di attrezzatura fuori concorso. La splendida consolle, nella semplice complessità dei vari comandi a trasmissione elettrica, permette di eseguire e percepire con l’instantaneità del pensiero ogni più astrusa figurazione ritmica di musica classica e modernissima. Inutile dire della perfetta intonazione di ogni singolo strumento. Ciascuno di essi ha timbro e colore talmente proprio della famiglia a cui appartiene che anche un bambino distingue il suono squillante della Tromba da quello leggermente mordente dei Violini, o da quello dolce e pastoso dei Flauti e dei Bordoni. Il coro Viole e quello delle Voci Corali sono le due specialità dell’organo espressivo e saranno felice risorsa di salvataggio per ogni suonatore anche non troppo esperto. Vengono poi in seconda linea, non di perfezione ma di recensione, la leggerissima Dulciana, l’Oboe arcaico ed il Ripieno. Nel grande organo, notabili il Flauto Armonico e la Voce Umana. I due Ripieni, acuto e grave, sono non solo la parte sostanziale di questo complesso strumentale, ma anche la più artisticamente perfetta, se pure vi può essere gradazione dove si è cercato ed ottenuto il sommo della precisione e della perfezione. Una parola d’elogio merita pure la basseria potente e solenne. E’ questa a voce che, mentre scuote le pareti del Santuario, afferma imperiosamente la grandezza e la necessità della nostra Fede. Raramente il Fortissimo dell’organo ha trovato un fondamento più solido ed il Pedale un canto più epico. nel rilasciare il presente atto di collaudo, dichiaro che questo mirabile strumento è ben degno del grandioso Santuario-Basilica della nostra cara Regina della Lomellina, e mi è caro congratularmi con l’amatissimo nostro Vescovo Mons. Giovanni Bargiggia, col Prevosto Vicario Foraneo Don Giuseppe Cristiani e col Rettore del Santuario Don Francesco Cei per la felice realizzazione del sogno Loro e di tante devote generazioni.”
Dopo cinquant’otto anni di intenso servizio liturgico ed innumerevoli occasioni concertistiche, nel 1997 venne effettuato un lavoro di restauro dalla stessa ditta costruttrice, che comportò lo smontaggio completo del canneggio e della sua pulitura, seguendo poi il rifacimento della trasmissione elettrica con l’aggiunta di un centralino ELTEC per favorire l’utilizzo delle combinazioni libere, arrivando ad avere 255 banchi di memoria con 4 aggiustabile per ciascuno. Venne sostituito il vecchio motore con uno nuovo da 1.5 cv di potenza e (grazie all’attenzione dell’allora organista titolare Dario Capella) furono aggiunti i registri di Tromba 16’, Fagotto 8’, Ottava 4’ (per prolungamento) e Campane Tubolari alla Pedaliera. A rimontaggio completato venne effettuata la riaccorda tura generale mantenendo inalterata la meravigliosa intonazione originale del 1939.
Tutt’ora lo strumento viene manutenzionato e seguito regolarmente, in quanto sottoposto al continuo utilizzo per le funzioni di ogni fine settimana e per i concerti.
Grand’Organo
- Principale 16’
- Principale 8’
- Flauto Armonico 8’
- Dulciana 8’
- Flauto a camino 4’
- Ottava 4’
- Decimaquinta 2’
- Ripieno 2 file
- Ripieno 4 file
- Voce Umana
- Tromba 8’
Recitativo
- Principale 8’
- Bordone 8’
- Viola da Gamba 8’
- Flauto a cuspide 4’
- Nazardo 2 2/3’
- Pienino 3 file
- Voce Celeste 8’
- Coro Viole 3 file 8’
- Oboe 8’
- Voce Corale 8’
- Tremolo
Pedaliera
- Contrabbasso 16’
- Principale 16’
- Subbasso 16’
- Basso armonico 8’
- Bordone 8’
- Ottava 4’
- Tromba 16’
- Fagotto 8’
- Campane tubolari
Unioni e accoppiamenti
- P 8 I
- P 8 II
- P 4 I
- P 4 II
- I 8 II
- I 4 I
- I 4 II
- I 16 II
- II 4 II
- II 16 II
- Pedale Automatico